Pubblico Amminsitratore e Politico

Dall’inizio degli anni novanta al 2002 svolge funzioni amministrative pubbliche e ricopre cariche istituzionali, di diverso grado e livello.


Viene eletto alla prima esperienza sindaco della città di Cantù nel 1993, affermazione netta, personale, oltre che politica, per il movimento della Lega Nord che lo candida. All’indomani del successo, inaspettato e di rottura col passato, rende onore agli avversari ed alla città, evitando di esasperare i toni. Anghileri su “Il Corriere della Sera” del 23.11.97: <Armando Selva, architetto, ha trascorso la giornata al lavoro nel suo studio di Como. Non ha brindato, solo qualche caffè come sempre. Il noto professionista ha già lanciato un messaggio: Voglio essere il sindaco di tutti, é tempo di riconciliazione>. Governa per un mandato il vice capoluogo della provincia di Como, ottenendo importanti risultati ed allargati consensi.


Fra le azioni che hanno suscitato interesse sovraccomunale oltre alla buona gestione, un serio governo nell’ordinario e importanti opere straordinarie che lo testimoniano dopo decenni, vi sono il convegno “Angeli, custodi del mondo” e la decisa posizione contro l’eccessivo peso degli zainetti degli scolari, con risonanza nazionale (passaggi TG Rai-Mediaset) che ha sensibilizzato significativamente il mondo della scuola e le famiglie, determinando successive emanazioni di circolari e normative nazionali, rivolte ad affrontare tale problematica.
Paolo Rumiz in “La secessione leggera” (Editori Riuniti-Feltrinelli Milano) dedica una parte del capitolo “Lombardia” all’esperienza di “Armando Selva, giovane sindaco leghista di Cantù”.

 

Eletto Presidente della Provincia di Como nel 1997 con oltre 100.000 preferenze al primo turno e il 53% al ballottaggio, in un confronto duro con la sola Lega Nord contro Ulivo e Polo, leader incontrastati di centrodestra e centrosinistra. Ancora una vittoria netta di candidato e partito. Anche in questa occasione invoca stabilità e conciliazione, dopo il successo. Dal Fior, su “Il Corriere della Sera” dell’1.12.97: <Sorride Selva, ma non si scompone. Lo si direbbe un leghista dallo stile inglese. "Cosa credevate, che mi mettessi a fare il pavone con la coda ritta perché ho vinto le elezioni? Penso che la gente chieda equilibrio, atteggiamenti pacati, sia stanca della politica–spettacolo> Riflettendo su quanto successo nei decenni successivi, pare quasi una divinazione!
Da Presidente della Provincia afferma il ruolo fondamentale dell’Ente nel governo d’area vasta, spesso in competizione con le resistenze del sistema. Ottiene un sostanziale sostegno da parte del Prof. Ettore Adalberto Albertoni, al tempo studioso della materia amministrativa pubblica e docente di Scienze Politiche, poi Assessore e Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, quindi rappresentante del CSM, Consiglio Superiore della Magistratura, a Roma. Il progetto “Como, provincia autonoma”, interessa i livelli più alti della ricerca politico amministrativa nazionale ed unitamente a Federalismo Fiscale e Coalizione territoriale e governo di area vasta, genera confronti e tavoli comuni con il CNEL di De Rita e la Corte dei Conti, dove il presidente Selva considerato un apripista della questione, viene invitato come relatore ad un convegno a Roma.


Come amministratore, rilancia il centro Congressuale Espositivo di Villa Erba a Cernobbio, in crisi profonda, riqualifica il patrimonio provinciale, sostiene lo sviluppo di viabilità e dei grandi assi di collegamento territoriale, dell’Università comasca, difende cultura e tradizioni locali, il marketing territoriale: sono solo alcune azioni condotte con autorevolezza durante il mandato amministrativo.
Presidente di turno della Regio Insubrica, territorio geograficamente composto dalle province di Como, Varese, Verbano-Cusio-Ossola, oltre al Canton Ticino Svizzero, supporta attivamente iniziative di rilievo transfrontaliero per gestire problematicità, sviluppa rapporti socio-economici di confine, fra l’Italia e la Svizzera. Ricerca l’armonia nel dialogo e nella buona convivenza fra territori confinanti.
Partecipa ad iniziative all’estero, a sostegno dell’economia locale, anche con l’istituzione di un Ufficio UE della Provincia di Como (presso Unioncamere Lombardia) in rue de l’Industrie a Bruxelles.

 

Così come promesso nel primo volantino con cui si presenta agli elettori di Cantù per le elezioni del 1993 dichiarandosi “prestato alla politica”, alla fine del mandato amministrativo di presidente della Provincia nel 2002, pur mantenendo un pensiero preciso ed un’attenzione costante verso la politica e la PA, si ritira dall’attività pubblica, per occuparsi d’altro, in ambito privato.